Prova Rotori Pressofusi


Questa prova, semplice, pratica ed efficace, è stata dalla RISATTI INSTRUMENTS realizzata fin dal 1975, per il rilievo immediato dei principali difetti riscontrabili sui rotori pressofusi.

Prima di illustrare il principio di funzionamento del sistema, desideriamo sottolineare l’importanza di effettuare questa prova nell’ambito dell’assistenza e delle riparazioni, oltre che, naturalmente, negli impieghi di laboratorio per ricerca e indagini approfondite da effettuarsi su rotori campione.

Infatti, sovente, la bruciatura di un motore, è causata da guasto intervenuto sul rotore pressofuso, che, determinando una minor resa con conseguente maggior riscaldamento dell’avvolgimento statorico, può portare alla messa fuori servizio del motore stesso.

E’ quindi estremamente utile poter disporre di un sistema rapido e sicuro per provare il rotore, prima di procedere alla ribobinatura dello statore che, senza la sostituzione del rotore difettoso, sarebbe del tutto inutile.

A – PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO

Il trasduttore O4/BPR, genera tramite magneti permanenti posti al suo interno, un flusso continuo tra le sue espansioni polari.

Facendo ruotare il rotore in prova, le sue barre attraversano questo flusso e diventano sede di una corrente indotta che è inversamente proporzionale alla loro resistenza ohmica: tanto più è bassa questa resistenza (e quindi vi è assenza di difetti) tanto più è elevata la corrente circolante.

Questa corrente genera un controflusso proporzionale alla sua intensità che, particolari avvolgimenti captatori, trasformano in segnale elettrico simile ad una sinusoide, per ogni barra esplorata, il quale opportunamente amplificato, viene visualizzato sul display dello strumento.

L’ampiezza costante di tutti i segnali visualizzati, indica l’assenza di difetti, mentre, al contrario, la riduzione di ampiezza di uno o più segnali o addirittura la sua assenza denotano difetti dovuti a cause diverse, che successivamente andremo ad interpretare.

B – POSIZIONAMENTO E REGOLAZIONE DEL TRASDUTTORE O4/BPR

Il rotore in prova deve essere fatto ruotare, tramite apposita attrezzatura meccanica (es. un tornio), ad una velocità tale che sul display dello strumento si possano visualizzare tutte le barre del rotore.

Per questo, il trasduttore O4/BPR, viene posizionato, tramite le viti di regolazione P1 ad un distanza   – D – dalla superficie esterna del rotore di 2 – 3 mm. per rotori a cava chiusa e di 3 – 5 mm. per quelli a cava aperta (in quanto il segnale è più elevato).

regolazione del trasduttore

Allentando il pomello P2, la testina può ruotare sul suo asse onde permettere l’allineamento delle espansioni polari con le barre del rotore, consentendo così di valutare anche l’angolo di inclinazione delle medesime.

Questo si verifica quando l’ampiezza delle curve sul display, durante la regolazione della testina, raggiunge il massimo.

 

C – ESAME DELLE CURVE DI RISPOSTA

Qui sotto riportiamo alcuni esempi di difetti riscontrabili, che possono aiutare nella valutazione del risultato di una prova, ricordando che, sovente, vari difetti si combinano tra loro e danno origine a curve di risposta leggermente diverse da quelle sotto riportate.

 

easame curve risposta surge 1

 

esame curve risposta surge 2

 

D – VISUALIZZAZIONE DELLE CURVE SUL DISPLAY

Per una maggior chiarezza e definizione delle curve di risposta, si sono divise le medesime in 3 videate consecutive.

Al fine di facilitare e garantire una esatta visualizzazione di tutta la curva relativa ad un rotore e stabilire quindi il valore “ t “ ottimale da attribuire a ciascuna delle 10 divisioni di ogni singola schermata, può essere utilizzata la seguente relazione:

display visualizzazione

 

Dove:

t =Tempo in msec. per ogni divisione della videata

n =Numero di giri del rotore al minuto primo (RPM)

Es. velocità di rotazione n = 500 giri/minuto

calcolo velocità rotazione  rotore

 

 

Si sceglie quindi la scala 5 msec. perché permette una sicura visualizzazione di tutto il rotore.

Naturalmente non sempre è possibile conoscere questi valori e quindi, in questi casi ci si deve affidare all’esperienza stimandoli e verificando praticamente il risultato ottenuto.

Esiste comunque un sistema empirico molto semplice per verificare che tutte le barre di un rotore siano visualizzate, consiste nel rilevare, poiché non esiste praticamente un rotore perfetto, la ripetizione del medesimo difetto e fare in modo che questo si presenti sia all’estrema sinistra della prima videata che all’estrema destra della terza.